Italia e Giappone: un’alleanza strategica nell’era delle crisi globali

Le relazioni tra Italia e Giappone, due nazioni con storie e geografie distanti ma affinità profonde, stanno vivendo una fase di consolidamento senza precedenti. Come presidente della Japan Italy Economic Federation, ho avuto il privilegio di osservare da vicino – tra Roma, Tokyo e Fukuoka – e partecipare a questa evoluzione politica e istituzionale, ma anche nelle collaborazioni industriali e scientifiche. Oggi, alla luce delle crisi internazionali e delle guerre in corso, il legame tra i due Paesi offre un quadro geopolitico di grande rilevanza, con prospettive che possono ridefinire il loro ruolo nel mondo.

Il quadro politico e istituzionale

Nel gennaio 2023, Italia e Giappone hanno elevato le loro relazioni a “partenariato strategico”. Questo status, formalizzato dai premier Giorgia Meloni e Fumio Kishida (poi Shigeru Ishiba dal 2024), si traduce in un dialogo “2+2” tra ministri degli Esteri e della Difesa, sul modello di quello con Stati Uniti e Regno Unito. La guerra in Ucraina e le tensioni nell’Indo-Pacifico, con la Cina e la Corea del Nord in primo piano, hanno spinto entrambi i Paesi a rafforzare la cooperazione. A Roma, in vari contesti ho discusso con rappresentanti delle istituzioni italiane e giapponesi di come il Giappone guardi all’Italia non solo come partner economico, ma come attore chiave nel Mediterraneo, un’area cruciale per la sicurezza energetica globale dopo il conflitto russo-ucraino.

La dimensione industriale-militare-scientifica

Sul piano militare, i due Paesi stanno convergendo. Il Giappone, con la sua National Security Strategy del 2022, ha abbandonato il limite dell’1% del PIL per la difesa, puntando a 2% entro il 2027, mentre anche l’Italia, come sappiamo, ha avviato già da anni un percorso di aumento delle spese militari. La collaborazione più significativa tra i due paesi è il Global Combat Air Programme (GCAP), un progetto trilaterale con il Regno Unito per sviluppare il caccia di sesta generazione “Tempest”, che sarà operativo nel 2035. L’operazione non è solo di carattere politico-militare, ma si fonda su una cooperazione industriale che, unendo gli indotti di Mitsubishi Heavy Industries, Leonardo e BAE Systems, è in grado di produrre effetti significativi sul PIL e sul settore delle tecnologie avanzate. Il GCAP, poi, è anche una risposta alle minacce globali, rafforzato dalle esercitazioni militari congiunte italo-giapponesi nell’Indo-Pacifico, come la missione della portaerei Cavour nel 2024, di cui ho personalmente raccolto gli apprezzamenti da ambienti vicini alla Japan Self-Defense Force. Oltre al settore della difesa, le sinergie industriali e scientifiche sono un pilastro fondamentale e un terreno di incontro e di scambio tra Italia e Giappone. Quest’ultimo, con il suo “Startup Development Five-Year Plan” del 2022, ha investito 1 trilione di yen in deep-tech. L’Italia, con il suo know-how in aerospazio e semiconduttori, potrebbe essere un partner ideale. Anche sul piano strettamente scientifico, il Giappone guarda all’Italia per la ricerca su energia pulita e intelligenza artificiale, temi centrali discussi nel G7 di Borgo Egnazia del 2024.

Prospettive future

Le prospettive per il prossimo futuro sono promettenti, ma richiedono visione. Le guerre in corso – Ucraina e Medio Oriente – e le tensioni nell’Indo-Pacifico spingono Italia e Giappone ad intensificare il dialogo su sicurezza energetica e alimentare. Il Giappone, con il suo Food Security Reinforcement Act (2022), offre un modello a cui l’Italia potrebbe guardare, come ho suggerito nell’ultimo Forum Italia Giappone di Roma. Militarmente, il GCAP potrebbe evolversi in una piattaforma più ampia, includendo anche droni e sistemi ipersonici. Sul piano istituzionale, un vertice bilaterale nel 2026 potrebbe sancire una cooperazione ancora più stretta, magari su cybersecurity e spazio.
Italia e Giappone, uniti da valori democratici e da una visione pragmatica, possono beneficiare enormemente da rapporti più solidi. L’Italia guadagnerebbe un alleato strategico nell’Indo-Pacifico, il Giappone un partner affidabile nel Mediterraneo. In un mondo segnato da crisi, questa alleanza non è un lusso, ma una necessità.